Ethel aveva chiesto a Henry di raderle completamente la testa con la macchinetta, e lui l'aveva fatto, se pure di controvoglia. Era stato quello il primo dei molti momenti intimi che avrebbero condiviso. Un lungo anno sabbatico per occuparsi di lei, giorno dopo giorno: faceva parte della meccanica del morire. E Henry aveva fatto tutto quello che poteva. Ma la decisione di prendersi cura di lei fino alla fine era stata un po' come pilotare un aereo contro una montagna il più delicatamente possibile: il disastro è imminente; l'importante è come passi il tempo mentre aspetti lo schianto.
Jamie Ford
"Il gusto proibito dello zenzero"
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